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CHIESA DEL SANTISSIMO NOME DI GESU' DETTA DI SAN GIUSEPPE

Fu costruita nel 1706  a spese dell'omonima Confraternita e con le offerte dei fedeli. Durante gli scavi per la realizzazione delle fondazioni venne alla luce una statua del console romano Quinto Flavio Mesio Egnazio Lolliano (IV secolo) oggi esposta al Museo Archeologico dei Campi Flegrei a Baia.

Non si conoscono i motivi per cui la chiesa è stata intitolata a San Giuseppe ma con questo nome è citata già nel 1725 dal vescovo Agostino Passante nella sua visita pastorale.

L'edificio fu restaurato una prima volta nel 1925 e successivamente nel 1954. Nel 1977, a causa del degrado strutturale fu chiusa al culto e ai danneggiamenti dovuti al bradisismo si aggiunsero atti vandalici e furti (furono salvati e messi in sicurezza gli arredi sacri grazie all'intervento del vescovo).

Oggi la chiesa è affidata ad un accolito, sig. Antonio Testa che ha riavviato il culto della Buona Morte, proseguendo l'iniziativa già avviata e condotta per anni dal padre Giuseppe.

La facciata della chiesa e molto semplice con motivi geometrici in rilievo. Essa è caratterizzata dalla presenza della doppia scala, utile per raggiungere la quota dell'aula e consentire l'ingresso alla sottostante cripta della Confraternita di San Giuseppe.

La navata è coperta da una volta a botte unghiata, decorata con affreschi risalenti agli anni 1949-1951 e realizzati dagli artisti puteolani Mario Sangiovanni e Salvatore Volpe.

Il presbiterio è segnato da quattro pilastri con capitelli in stile composito e coperta da una volta a vela (tiburio) decorata con dipinti di Gennaro Lopez nel 1925 e caratterizzato, inoltre, da tre altari. Quello maggiore, sovrastato da una tela di P. De Matteis del 1717, raffigurante la circoncisione di Gesù.

Sulla parete sinistra del presbiterio è ubicato l'altare della Madonna della Consolazione sovrastata dalla statua lignea della Madonna. Sulla parete destra vi è l'altare di San Giuseppe del XX secolo, sovrastata dalla statua lignea del santo.

Sull'ingresso è ubicata la cantoria con l'organo sopra il quale insiste un ampio finestrone fonte di luce naturale per l'aula. Inoltre, sulle pareti laterali sono esposte quattro tele della prima metà del XVIII secolo e restaurate di recente.

La prima, entrando a sinistra, dal titolo "Sposalizio della vergine" e seguito  da un'altra raffigurante "La morte di Sant'Alessio". Sulla parete di fronte e proseguendo in senso antiorario "L'incredulità di San Tommaso" e "Il transito di San Giuseppe".

La cripta sottostante l'aula, si sviluppa su due livelli interrati, il primo dei quali caratterizzato da sei grossi pilastri a sostegno della copertura che conformano l'ambiente in tre navate dove in fondo a quella centrale si evincono tracce di un altare e del soprastante affresco quasi del tutto sbiadito.

Nel 2014 sono stati scoperti in un ambiente sottostante degli essiccatoi per i morti dove s'intravede un affresco raffigurante la Madonna col Bambino.

Indirizzo: Viale Capomazza

 

 

 

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